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Indice cap. 1   2   3   4   5   VI

Psicologia dei nuovi media

di Giuseppe Riva

 

Sintesi di Anna Iuppariello

NUOVI MEDIA E CAMBIAMENTO

PARTE PRIMA

PSICOLOGIA DEI NUOVI MEDIA.

RIFERIMENTI TEORICI E OGGETTI DI ANALISI


 

La capacità dei media di modificare l'esperienza dei propri utenti ha portato a chiedersi quale fosse la direzione del rapporto tra medium e soggetti comunicanti: sono i soggetti che controllano le caratteristiche dei media o sono questi a "determinare" i propri utenti?


Riva tiene conto dei due filoni estremi di interpretazione, il determinismo tecnologico di McLuhan e il costruzionismo sociale di Williams, per superarli entrambi alla luce delle analisi di Hughes e Wright relative all'introduzione e alla condivisione di nuove tecnologie mediali. Alla luce di ciò il determinismo tecnologico e il costruzionismo sociale, dunque, interpreterebbero fasi diverse del rapporto tra medium, soggetto e società, ma senza riuscire ad interpretarlo nella sua totalità. Sia McLuhan che Williams pongono l'accento sulla natura tecnologica dei media. Tuttavia se per McLuhan e i suoi allievi la principale caratteristica del medium è la fisicità (una protesi che sostituisce un arto intorpidito e determina cambiameti nei processi percettivi e comunicativi), Williams sposta il focus sull'utilità della tecnologia all'interno di un dato contesto (essa emerge e si sviluppa solo all'interno di un contesto sociale e culturale).

Hughes sottolinea come una tecnologia inizialmente non assume una forma definitiva, ma si sviluppa attraverso 4 fasi – invenzione, costruzione, innovazione, trasferimento – in cui l'influenza sociale prevale su quella della tecnologia. Wright individua nelle metatecnologie, e non nelle tecnologie, i media in grado di trasformare i comportamenti e l'organizzazione sociale. A caratterizzare una tecnologia sono 3 fattori:

  1. un evento di rottura che determina una nuova pratica tecnologica;

  2. la possibilità di sfruttare la nuova pratica per risolvere un problema o soddisfare un bisogno;

  3. la condivisione della nuova pratica nel contesto sociale.


Secondo McLuhan l'impiego di un medium non solo modifica le interazioni, ma ha anche effetto sul modo di sentire e di pensare dei propri utenti. Considerato come un'estensione degli organi di senso, il medium coinvolgerà a diversi livelli a seconda dei canali sensoriali coinvolti:

  • i media caldi non necessitano di una elevata partecipazione (es. fotografia)

  • i media freddi necessitano di una elevata partecipazione (es. televisione)

I media esercitano un certo impatto sui processi percettivi e cognitivi degli utenti. Come evidenziato dalla scuola di Toronto, al passaggio dall'oralità alla scrittura sarebbe corrisposto quello da un'intelligenza simultanea ad una sequenziale.

Secondo Williams i media sono sempre il risultato di determinate forze sociali e culturali, caratterizzate da una serie di pratiche e di specifiche intenzioni, sono perciò "situati". Come per McLuhan, ogni medium è una tecnologia ma l'accento viene spostato sull'utilità che essa dimostra all'interno di un determinato contesto sociale.

Le principali differenze tra la posizione di McLuhan e quella di Williams:

  1. Per McLuhan il medium ha un'origine psicobiologica (nasce per sostituire un arto intorpidito dell'uomo e si sviluppa come una sua protesi), per Williams ha un'origine psicosociale (nasce dallo sviluppo e dalla riconfigurazione di una cultura per raggiungere un obiettivo stabilito socialmente).

  1. Per McLuhan il medium nasce sempre con uno scopo preciso, per Williams può anche essere usato con finalità totalmente differenti da quelle originarie.

  1. Per McLuhan ogni medium produce un effetto specifico indipendentemente dall'ambiente in cui si trova, per Williams influisce il contesto culturale.

  1. Per la scuola di Toronto l'introduzione di un medium ha sempre un effetto sull'utente, per Williams ciò dipende solo dal suo effettivo utilizzo.